Sono almeno 240 le persone rimaste uccise nel terremoto di magnitudo 7,1 che martedì 19 settembre ha colpito il centro del Messico, compresa la capitale, provocando il crollo di diversi edifici. Protezione civile, Croce rossa e Vigili del fuoco
hanno lavorato tutta la notte per trovare superstiti sotto le macerie di almeno 45 immobili. Il sisma si è verificato alle 13.14 ora locale (20.14 in Italia) ed è stato localizzato 8 km a sudest di Atencingo nello Stato di Puebla, a una profondità di 51 km. La scossa tellurica ha rovesciato decine di edifici, distrutto la rete del gas e scatenato incendi a meno di due settimane di distanza da un altro potente terremoto che ha ucciso almeno 98 persone nel sud del paese. Il terremoto di ieri ha colpito il Messico poche ore dopo le esercitazioni di emergenza che hanno segnato l'anniversario del devastante terremoto del 1985. Il decollo e l'atterraggio di aerei all'aeroporto internazionale di Città del Messico è stato bloccato dopo il sisma. Milioni di persone sono fuggite nelle strade, dove hanno resistito alla violenta scossa, mentre sono stati evacuati alcuni ospedali e sospese le lezioni nelle scuole. Si sono verificati distacchi dell'energia e delle linee telefoniche: circa 2 milioni di abitanti sono senza luce. Secondo una stima dell'Usgs il bilancio del sisma potrebbe arrivare a mille morti e causare perdite economiche fino a 10 miliardi di dollari.
Via: Reuters
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