I Carabinieri hanno eseguito 56 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, di associazione di tipo
mafioso, associazione armata, estorsioni, traffico e spaccio di stupefacenti, intestazione fittizia di beni, scambio elettorale politico-mafioso e concorso esterno in associazione mafiosa. Disposto il sequestro preventivo, per un valore di circa un milione di euro, di 7 società operanti nei settori edili e del movimento terra, nonché delle scommesse e della distribuzione delle slot machine. L'operazione, denominata "Montagna", ha permesso di disarticolare i mandamenti di Santa Elisabetta e Sciacca e ha colpito 16 "famiglie" mafiose. La complessa indagine, iniziata a fine 2013, è stata svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo di Agrigento attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché pedinamenti e servizi di osservazione. Registrati incontri e riunioni segrete che hanno evidenziato la completa interconnessione tra i boss delle famiglie mafiose di quasi tutte le province siciliane ed esponenti delle 'ndrine calabresi. Due dei tentativi di estorsione sono stati fatti ai danni di altrettante cooperative agrigentine impegnate nell'accoglienza degli immigrati. Infine accertato l'esistenza di un consistente traffico di droga.
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