Una scossa di terremoto di magnitudo 3.9 è stata registrata nella notte, alle 00.32, nella costa adriatica brindisina, con epicentro nel mare, al largo di Ostuni, ad una profondità di 27,3 chilometri. Il sisma, registrato dalla Sala sismica di Roma
dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), è stato avvertito in gran parte della Puglia, in particolare a Monopoli, Brindisi, Taranto, Bari e Lecce. La scossa è stata avvertita anche in Basilicata, a Matera e nelle località joniche più vicine al tarantino. Il terremoto, con una intensità sismica pari al 4° grado della scala Mercalli, ha destato non poche preoccupazioni. Numerose sono state le telefonate allarmate al centralino dei Vigili del fuoco e delle forze di polizia, ma non si registrano danni a persone o cose. Poco più di 24 ore prima, intorno alle ore 18.33 era toccato alla Calabria. Una scossa di terremoto di magnitudo 3.3, con epicentro in Sila, ad una profondità di 26,5 chilometri, era stata distintamente avvertita da buona parte della popolazione calabrese. La terra aveva tremato a Cosenza, Rende, Lamezia Terme, Paola, Acri, Celico e in gran parte della Calabria centro-settentrionale. Questi terremoti si addensano in un'area chiamata "piano di Wadati-Benioff", che definisce una falda inclinata dove la litosfera oceanica sprofonda sotto quella continentale. Nel caso specifico del Tirreno, la placca ionica si inclina sotto la Calabria e scende verso nord-ovest. L'antico oceano della Tetide quindi, si inflette sotto la Calabria e sprofonda sotto il bacino tirrenico dando luogo a un'attività sismica particolarmente profonda. Per quanto riguarda l'evento odierno, nel territorio brindisino è presente un'attività sismica costante che mostra quanto sia attiva la spinta dell'Appennino meridionale.
Via: AdnKronos
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