Le forze del generale Khalifa Haftar sono entrate nell'aeroporto internazionale di Tripoli, quello a circa 25 km dal centro della città, in una pericolosa spinta contro il governo riconosciuto a livello internazionale. L'esercito nazionale libico (Lna), che fa capo al
generale, ha ottenuto il controllo di Wadi el Rabie, Souq al-Khamis, e Qasr Bin Ghashir, una località strategica situata accanto allo scalo internazionale chiuso dal 2014. Negli scontri nella periferia meridionale di Tripoli, sede del governo libico di unità nazionale (Gna), le forze che appoggiano il premier Fayez al-Sarraj hanno usato anche l'aviazione contro l'esercito di Haftar. La Tripoli Protection Force (Tpf), la coalizione di milizie armate, è schierata tutt'intorno alla capitale, per bloccare nuove incursioni del generale ex gheddafiano. Nonostante i loro guadagni, le forze di Haftar non sono riusciti a prendere un checkpoint a circa 30 km a ovest di Tripoli, nel tentativo di chiudere la strada costiera verso la Tunisia. L'offensiva del generale cirenaico appare come un pessimo segnale a soli dieci giorni dalla "Conferenza nazionale" sulla Libia prevista dal 14 al 16 aprile a Ghadames, nel sud-ovest del Paese. Già in passato vi erano stati scontri fra milizie dell'Lna e altre a difesa della capitale. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu è stato informato a porte chiuse sugli ultimi sviluppi di venerdì e ha espresso profonda preoccupazione in una dichiarazione letta dopo l'incontro dall'ambasciatore tedesco delle Nazioni Unite Christoph Heusgen, presidente di turno. Il Consiglio di Sicurezza ha chiesto alle forze dell'Lna di fermare tutti i movimenti. "Ha anche invitato tutte le forze a ridimensionare e fermare l'attività militare. Non ci può essere una soluzione militare al conflitto", ha detto Heusgen.
Foto: France24
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