Aborti clandestini, blitz della polizia: denunciata donna cinese

La polizia ha denunciato a Rovigo una donna cinese, Defei Hu, che praticava aborti clandestini in un appartamento adibito ad ambulatorio medico in pieno centro cittadino. Le ipotesi di reato sono esercizio abusivo della professione medica,
procurato aborto e ricettazione L’indagine, condotta dalla squadra mobile di Rovigo, è partita da un volantino con scritte in cinese trovato durante un controllo ad un laboratorio in viale Porta Po, nel quale si pubblicizzava un ambulatorio medico gestito dal dottor Hu, specializzato anche in medicina abortiva. Nel depliant nessun indirizzo, ma solo due utenze telefoniche che, verificate, erano intestate ad un pakistano di 27 anni e ad un cinese di 34 anni residente a Padova. Con la collaborazione di una cittadina cinese, disponibile a chiamare per un appuntamento, gli investigatori sono riusciti a trovare l’appartamento. La potenziale «paziente» è stata accompagnata in tempo reale con indicazioni telefoniche dal sedicente dottor Hu in un bar per poi essere «presa in carico» da un complice cinese e condotta fino all’ambulatorio, sito in pieno centro a Rovigo, in corso del Popolo. Durante una perquisizione, gli uomini della Polizia hanno potuto riscontrare che a gestire l’ambulatorio era una donna cinese, che stava visitando tre connazionali, due adulti ed un bambino, su un tavolino adibito a lettino medico. Nell’appartamento sono stati trovati macchinari e strumentazioni utilizzati per visite ginecologiche e pratiche abortive, come divaricatori, spirali, isterometri, attrezzi per il raschiamento, cannule da isterosoluzione collegate ad un aspiratore. Inoltre è stata posta sotto sequestro una sorta di farmacia con numerosi medicinali, con etichetta non sempre presente, in caratteri cinesi e in rarissimi casi bilingue (cinese e inglese).


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