Il Papa ha ricordato la Giornata nazionale per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'indifferenza indetta dall'associazione Meter, ringraziando e incoraggiando "quanti si dedicano alla prevenzione e all'educazione". Tra questi, ha menzionato anche "tanti sacerdoti,
suore, catechisti che lavorano con i ragazzi". "Rivolgo uno speciale saluto - ha detto il papa nel suo saluto in lingua italiana al termine del Regina Coeli a piazza San Pietro - all'Associazione Meter, che da 14 anni promuove la Giornata nazionale per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'indifferenza. In questa occasione voglio soprattutto ringraziare e incoraggiare quanti si dedicano alla prevenzione e all'educazione, in particolare i genitori, gli insegnanti e tanti sacerdoti, suore, catechisti e animatori che lavorano con i ragazzi nelle parrocchie, nelle scuole e nelle associazioni", molti dei quali presenti in piazza, insieme a una folta delegazione dell'associazione Meter. Sulla Giornata dei Bambini vittime di violenza e sfruttamento era stata diffusa in sala stampa vaticana anche una nota informativa curata dal Servizio documentazione della Radio Vaticana, in cui si raccolgono il programma delle iniziative e il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, diffuso nei giorni scorsi, in cui si affermava l'imperativo etico della "piena tutela" dei minori. Il Papa ha inoltre richiamato i sacerdoti, in queste settimane travolti dalla bufera pedofilia, ad aderire "alla propria vocazione e missione mediante un'ascesi severa". "In questa Giornata di speciale preghiera per le vocazioni - ha detto al Regina Coeli in piazza san Pietro citando alcuni passi della Lettera di indizione - esorto in particolare i ministri ordinati, affinché, stimolati dall'Anno Sacerdotale, si sentano impegnati 'per una più forte e incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi'; ricordino che il sacerdote continua l'opera della Redenzione sulla terra; sappiano sostare volentieri davanti al tabernacolo"; aderiscano "totalmente alla propria vocazione e missione mediante un'ascesi severa"; si rendano disponibili all'ascolto e al perdono; formino cristianamente il popolo a loro affidato; coltivino con cura la "fraternità sacerdotale".
Via: Tgcom24
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