Carmelo Mutoli, 48 anni, palermitano, pentito di mafia al quale un divieto di entrare in Abruzzo impedisce di prendere parte a una cerimonia alla quale, dice, tiene più della sua vita. Genero del boss della Noce Francesco Scaglione, con un passato anche lui di
mafioso alle spalle, Carmelo Mutoli dal febbraio del 1994 esce ed entra da programmi speciali di protezione riservati ai pentiti, alternendoli con periodi nei quali, ammette senza riserve, è tornato anche a delinquere "pur di riuscire a campare". In attesa di un nuovo programma di protezione per una collaborazione in atto con la Procura di Ancona (negli anni '90 collaboro' anche alle indagini sulla strage di Capaci), Mutoli é fresco di galera: è uscito di carcere a gennaio 2010 per motivi di salute dopo aver scontato sei mesi di una condanna per detenzione illegale di un fucile. Ma al momento della scarcerazione, gli è stato notificato un provvedimento di divieto ad entrare in Abruzzo. E questo gli impedisce, oggi, di prendere parte alla comunione di suo figlio, che si svolge proprio in una località dell'Abruzzo. A complicare le cose, anche una denuncia per stalking da parte della sua ex compagna, la madre del ragazzo, che lui ha più volte minacciata in quanto, dal suo ultimo arresto, gli avrebbe negato il permesso di continuare a vedere il figlio. Anche per questo, la domanda che ha fatto di ottenere una deroga al divieto, gli è stata negata. "Ma io ci sarò - ribadisce Carmelo Mutoli -. Sono pronto anche a tornare in galera, però dopo la comunione di mio figlio perché a quella cerimonia io voglio esserci a tutti i costi. Altrimenti non so cosa sarei capace di fare. Qualunque giustizia non può privarmi dei miei diritti e doveri di padre".
Fonte: ANSA
Nessun commento:
Posta un commento