I carri armati dell'esercito siriano sono entrati all'alba ad Hama, una delle città simbolo della rivolta in Siria, e hanno compiuto un "massacro": 100 morti, secondo testimoni diretti, 61 secondo la Cnn, 45 per l'osservatorio siriano per i diritti umani. Quel che è
certo è che le granate dei carri armati hanno iniziato a colpire la città 210 chilometri a nord di Damasco con un ritmo di quattro al minuto e i militari hanno sparato a casaccio con le mitragliatrici pesanti contro la gente, travolgendo le barricate erette dagli abitanti. Il risultato sono i corpi di decine di persone, tra le quali donne e bambini, abbandonati per le strade e gli ospedali pieni di feriti, secondo quanto riferito da Abdel Rahmane, presisente dell'Osservatorio siriano per i diritti umani. Ma non solo: i cecchini dell'esercito, riferisce sempre Rahmane, si stanno appostando sui tetti dell'edificio della compagnia elettrica e della prigione. Un testimone diretto ha riferito all'ANSA di aver assistito ad un vero e proprio "massacro", i morti, ha assicurato, "sono oltre 100".
certo è che le granate dei carri armati hanno iniziato a colpire la città 210 chilometri a nord di Damasco con un ritmo di quattro al minuto e i militari hanno sparato a casaccio con le mitragliatrici pesanti contro la gente, travolgendo le barricate erette dagli abitanti. Il risultato sono i corpi di decine di persone, tra le quali donne e bambini, abbandonati per le strade e gli ospedali pieni di feriti, secondo quanto riferito da Abdel Rahmane, presisente dell'Osservatorio siriano per i diritti umani. Ma non solo: i cecchini dell'esercito, riferisce sempre Rahmane, si stanno appostando sui tetti dell'edificio della compagnia elettrica e della prigione. Un testimone diretto ha riferito all'ANSA di aver assistito ad un vero e proprio "massacro", i morti, ha assicurato, "sono oltre 100".
Via: ANSA
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