Il bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli, l'ultimo baluardo del regime, è sotto il controllo dei ribelli. Da stanotte la bandiera degli insorti sventola sulla fortezza del Raìs, ma di lui non c'è nessuna traccia. «La ritirata da Bab al-Aziziya è stata una mossa tattica» ha voluto anche precisare Gheddafi, invitando poi il suo popolo, in un secondo messaggio audio, a «ripulire Tripoli dai traditori». La capitale resta un campo di battaglia. Mercoledì mattina sono state infatti udite diverse potenti esplosioni, almeno dieci, che hanno letteralmente scosso la zona orientale della città, mentre nel cielo volteggiano i jet Nato. Intanto, si comincia a fare un primo bilancio della presa di Tripoli. Secondo una stima fornita da Mustafa Abdel Jalil, presidente del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), i combattimenti che infuriano da tre giorni nella capitale hanno provocato più di 400 morti e duemila feriti. Nel corso dei combattimenti, gli oppositori hanno catturato quasi 600 soldati fedeli a Gheddafi, ha aggiunto Jalil, precisando che la battaglia sarà portata a termine con l'arresto del Colonnello.
Fonte: Corriere della Sera
Foto: TMNews
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