Sequestri preventivi, per oltre 100 milioni di euro, su disposizione della Dia di Napoli contro i Casalesi. L'operazione riguarda diverse regioni italiane, Campania, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, ed è stata eseguita nell'ambito dell'inchiesta che il 6
dicembre scorso ha portato all'arresto di 57 affiliati e fiancheggiatori del clan "dei casalesi". E' la stessa indagine che coinvolge il parlamentare Pdl Nicola Cosentino per il quale è stata chiesta l'autorizzazione all'arresto alla Camera e il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, indagato. Tra i beni sequestrati ci sono 4 impianti per la lavorazione del calcestruzzo e una nota discoteca di Riccione. Tra gli esponenti dei Casalesi oggetto del provvedimento ci sono anche Vincenzo Schiavone, Antonio Corvino, ex consigliere comunale di Casal di Principe e parenti dei capi clan Francesco Bidognetti e Giuseppe Russo. Ma ad essere sequestrati sono stati anche imprese individuali, auto, moto, conti correnti bancari e appezzamenti di terreno. L'indagine era partita dalla sospetta costruzione di un grande centro commerciale nel comune di Casal di Principe, un investimento del valore di ben 43 milioni di euro. I 57 arrestati sono stati accusati di riciclaggio di capitali illeciti, truffa ai danni dello Stato, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, concussione elettorale, estorsione e associazione di tipo camorristico.
dicembre scorso ha portato all'arresto di 57 affiliati e fiancheggiatori del clan "dei casalesi". E' la stessa indagine che coinvolge il parlamentare Pdl Nicola Cosentino per il quale è stata chiesta l'autorizzazione all'arresto alla Camera e il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, indagato. Tra i beni sequestrati ci sono 4 impianti per la lavorazione del calcestruzzo e una nota discoteca di Riccione. Tra gli esponenti dei Casalesi oggetto del provvedimento ci sono anche Vincenzo Schiavone, Antonio Corvino, ex consigliere comunale di Casal di Principe e parenti dei capi clan Francesco Bidognetti e Giuseppe Russo. Ma ad essere sequestrati sono stati anche imprese individuali, auto, moto, conti correnti bancari e appezzamenti di terreno. L'indagine era partita dalla sospetta costruzione di un grande centro commerciale nel comune di Casal di Principe, un investimento del valore di ben 43 milioni di euro. I 57 arrestati sono stati accusati di riciclaggio di capitali illeciti, truffa ai danni dello Stato, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, concussione elettorale, estorsione e associazione di tipo camorristico.
Via: Il Quotidiano Italiano
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