Beni per un valore di oltre 25 milioni di euro sono stati sequestrati all'imprenditore trapanese Vito Tarantolo, 66 anni, ritenuto vicino al boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro. Il provvedimento patrimoniale è stato emesso dal Tribunale di Trapani che ha accolto la proposta del questore ed è stato eseguito nell'ambito dell'operazione Araknos dalla Divisione Anticrimine della Questura e dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza. Nel 2007 sono stati trovati dei pizzini al boss mafioso Salvatore Lo Piccolo, arrestato con il figlio Sandro, scritti proprio da Messina Denaro e che facevano riferimento ad alcuni appalti riferibili a Tarantolo. Il sequestro riguarda 82 immobili, 33 tra autovetture, furgoni, mezzi meccanici, i capitali sociali e i complessi aziendali di tre imprese, 18 quote societarie, 37 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura, 2 società sottoposte ad amministrazione giudiziaria. Tra gli appalti ricostruiti dalla polizia la sistemazione delle banchine del porto di Trapani e il rifacimento di quello di Castellammare, ma anche l'appalto Anas per le barriere di sicurezza della tangenziale di Parma. E ancora i lavori per la rete fognante di Erice, ponti e strade.
Via: Adnkronos
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