La Corte d'Appello di Roma ha assolto Francesco Storace dall'accusa di concorso in accesso abusivo in sistema informatico nell'ambito del cosiddetto Laziogate. "Sette anni di calvario e oggi scopriamo che questa vicenda, per la quale mi sono dimesso da ministro della Sanità e costata la corsa per la Regione Lazio, non sussiste... Alla luce di tutto ciò posso affermare che comunque non sono riusciti a togliermi la dignità". Così ha commentato Francesco Storace dopo la sentenza. Assolti con lui, con la formula "perché il fatto non sussiste", anche altre sei persone che a vario titolo furono coinvolte nella vicenda. I giudici della I Corte d'appello di Roma, presidente Eugenio Mauro, hanno fatto cadere le accuse anche nei confronti del suo ex portavoce Nicolò Accame, che in primo grado aveva avuto 2 anni. Assolti anche l'avvocato Romolo Reboa e Nicola Santoro, figlio del magistrato della commissione elettorale presso la Corte d’appello di Roma che escluse Alternativa Sociale dalle elezioni. In primo grado erano stati condannati ad un anno. Cadute le contestazioni anche per l'allora vicepresidente del consiglio comunale per An, Vincenzo Piso. Unica condannata, Tiziana Perreca, ex collaboratrice dello staff di Storace, che ha avuto 6 mesi per favoreggiamento. Confermata l'assoluzione di Daniele Caliciotti, ex dipendente di Laziomatica.
Fonte: Blitz Quotidiano
Via: TM News
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