La Corte Suprema di New Delhi ha invitato l'ambasciatore italiano,
Daniele Mancini, a non lasciare il Paese e gli ha chiesto di dare spiegazioni sul caso il prossimo 18 marzo, quattro giorni prima che scada il termine del 22 marzo, in cui è previsto il rientro dei due militari italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati, ai quali era stato concesso di far rientro in patria per votare alla fine di febbraio. Il governo di New Delhi ha convocato martedì l'ambasciatore per protestare contro la
decisione di Roma di non rimandare in India i due fucilieri della Marina. Il giudice ha chiesto al diplomatico di non lasciare il Paese fino a nuovo ordine. Una fonte anonima del ministero degli Esteri ha ammesso che New Delhi non può obbligare Mancini a rimanere nel Paese, perchè questo contravverrebbe alla
Convenzione di Vienna che garantisce ai diplomatici piena libertà di movimento. Martedì
l'avvertimento all'Italia del primo ministro di Nuova Delhi, Manmohan Singh: ci saranno "conseguenze" se l'Italia non restituirà all'India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Da quanto trapela, l'India sembra intenzionata a cercare una sponda nell'Unione europea per risolvere il caso e il ministero degli Esteri indiano ha convocato l'ambasciatore dell'Ue a New Delhi,
Joao Cravinho.
Via:
AGI
Foto da video:
Ministero degli Esteri
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