Marò/ indagini alla Nia: rischio pena di morte, libero console italiano

Il ministero dell'Interno indiano ha affidato alla Nia, l'Agenzia Nazionale per le Indagini, nuove indagini riguardanti la morte di due pescatori locali, il 15 febbraio 2012, morte di cui sono accusati i marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. La Nia è un'agenzia creata nel 2009 dal governo indiano dopo il sanguinoso attentato di Mumbai del novembre 2008.  La decisione, che era già stata preannunciata dalla stampa indiana, segue la sentenza della Corte Suprema che aveva deciso che il Kerala non poteva avere la giurisdizione perchè l'incidente era accaduto fuori dalle acque territoriali e dunque il caso doveva essere affidato a un tribunale speciale. Se la Corte suprema indiana accettasse la proposta del ministero dell'Interno di affidare una indagine totalmente nuova alla Nia, la situazione giuridica dei marò potrebbe tornare ad essere molto complessa. Lo riferisce oggi la stampa a New Delhi. Non potrebbe essere esclusa neppure una richiesta di applicazione della pena di morte, fanno sapere i giornali locali. Intanto, la Corte suprema indiana ha revocato le restrizioni che erano state imposte all'ambasciatore italiano Daniele Mancini in relazione al caso Marò. Lo riferisce la rete televisiva Cnn-Ibn. Con la decisione di oggi viene revocato l'ordine imposto all'ambasciatore italiano di non lasciare l'India.

Fonte: AGI
Via: Adnkronos

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