Una morte avvolta dal mistero nel cuore di Palermo, nel Palazzo Alliata di Pietratagliata: quello di un maggiordomo ecuadoriano di 37 anni è l'ultimo di una serie di omicidi e morti sospette che hanno avuto come teatro alcuni eleganti palazzi della città. In via Mariano Stabile, all'incrocio con via Ruggero Settimo, c'è quello che molti chiamano "palazzo della morte", dove negli ultimi vent'anni sono state uccise tre persone. Nel 1992 una ragazza di 20 anni fu trovata con il cranio fracassato a colpi di ferro da stiro: venne arrestato un uomo, prima prosciolto, poi condannato. Il 4 maggio 1998 fu uccisa una nobildonna di 35 anni: colpevole un operaio che lavorava nel palazzo. Nel 2010 fu trovato il corpo di un oculista molto noto in città, morto cadendo dalle scale dell'appartamento della compagna, in una dinamica mai chiarita. Ancora una donna, con un passato da modella, fu trovata morta in un appartamento di via Agrigento, stroncata da un mix di droga e alcol. Nel settembre del 2010, nell'androne di un complesso residenziale in via Cimabue, venne assassinato con tre colpi di pistola alla testa un geometra di 70 anni. Non è mai stato chiarito se sia stata la conseguenza di una rapina finita male o un'esecuzione. Il 3 maggio 2012, in via Collegio del Giusino, in un edificio storico da poco ristrutturato a due passi dalla Cattedrale, fu trovata senza vita una transessuale di 38 anni: aveva una corda al collo, che faceva pensare a un suicidio, ma si sospetta che dietro ci sia qualcos'altro. Pochi giorni prima era stata uccisa l'anziana venditrice di parrucche di via Dante: fu trovata nel retrobottega del negozio che gestiva da 40 anni, oggi in vendita, massacrata da 27 coltellate. Quell'omicidio che sconvolse Palermo non ha ancora un colpevole.
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