Le proteste antigovernative in Brasile non accennano a placarsi e rischiano di causare riflessi sulla visita del Papa in programma dal 22 al 28 luglio, mentre si registrano le prime due vittime. I disordini preoccupano per la sicurezza delle squadre
impegnate nella Confederations Cup. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, una netturbina è deceduta per un arresto cardiaco a Belem, capitale dello Stato nord-orientale del Parà, dopo aver inalato i gas lacrimogeni lanciati dalla polizia in assetto anti-sommossa contro i manifestanti. Le manifestazioni potrebbero mettere a rischio la visita del Papa a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della Gioventù. Lo ha ammesso il segretario generale della presidenza, Gilberto Carvalho, dopo una riunione con diverse autorità sui preparativi della visita del pontefice. La Fifa ha smentito di aver pensato di interrompere la Confederations Cup, il torneo di calcio in corso proprio in Brasile, le cui spese organizzative ad opera del governo sono uno dei motivi del malcontento dei dimostranti, ma avrebbe intimato al governo brasiliano di assicurare l'incolumità di calciatori e dirigenti. Dal clan azzurro (l'Italia, già qualificata per le semifinali, affronterà stasera proprio i padroni di casa brasiliani) sono arrivate dichiarazione di condanna delle violenze e rassicurazioni sulla ferma intenzione di continuare a giocare. La presidente del Brasile, Dilma Roussef, è intervenuta pubblicamente con un discorso trasmesso da radio e Tv rivolgendosi alla nazione per offrire "un ampio patto" destinato a migliorare i servizi pubblici, come risposta alle proteste della popolazione.
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