Prelievi illeciti su conti correnti e libretti di risparmio cosiddetti "
dormienti" per un ammontare complessivo di circa due milioni di euro. A scoprire la truffa sono state le fiamme gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Biella che hanno denunciato nove persone. Ideatori della frode un avvocato e un commercialista di origine campana. Secondo quanto emerso dalle indagini, gli indagati sono riusciti a incassare notevoli somme di denaro giacenti su libretti di deposito al portatore "dormienti" attraverso false operazioni di "ammortamento", una procedura che normalmente consente al legittimo possessore di riappropriarsi di libretti eventualmente smarriti. I rapporti di credito definiti "dormienti" sono caratterizzati dall'assenza di operazioni da parte del titolare del rapporto per il periodo di tempo di 10 anni decorrenti dalla data di libera disponibilità delle somme. I prestanome indagati hanno presentato false denunce di smarrimento per ottenere la "duplicazione" dei libretti al portatore, quelli, cioè, privi di intestatario. Inoltre, hanno redatto falsi
testamenti olografi, per riscuotere i depositi nominativi intestati a morti, all'insaputa dei legittimi eredi (per i quali destinatario dell'eredità sarebbe dovuto essere lo Stato). Gli importi recuperati confluiscono nel
Fondo rapporti dormienti, istituito dal ministero dell'Economia per il risarcimento delle vittime di frodi finanziarie.
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