Gavrilo Princip per tutto il mondo è l'uomo che ha scatenato la Prima guerra mondiale assassinando a Sarajevo il 28 giugno del 1914 l'erede al trono asburgico Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia. Per i serbi invece il nazionalista è un eroe da celebrare in occasione del centesimo
anniversario della Grande guerra con una statua commemorativa, scoperta durante una cerimonia a Sarajevo. "I nostri padri ci hanno insegnato che Gavrilo è un martire - dice quest'uomo - ha lottato per la giustizia e la libertà di tutte le persone che vivono in Bosnia". Una posizione che divide la città nel giorno del ricordo dell'inizio di una guerra che ha provocato oltre 70 milioni di morti. Per i bosniaci e i croati la scintilla che scatenò il conflitto fu e resta un attentato terroristico e così viene ricordato nelle molteplici manifestazioni in ricordo della guerra, tutte boicottate dalle istituzioni serbe che hanno organizzato eventi alternativi. Il risultato è una città profondamente divisa nel giorno in cui il ricordo di una guerra vorrebbe lanciare un messaggio di pace per il futuro. Quello del 28 giugno 1914 a Sarajevo fu senza dubbio un attentato fuori dal comune. All'inizio sembrava destinato al fallimento, ma poi le cose andarono diversamente. A Sarajevo, verso le ore 09,50, il commando di attentatori si era recato all'angolo del corso Voivoda, attendendo il passaggio della macchina dell'Arciduca.
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