In uno scontro a fuoco in Messico sono morte 22 persone. L'esercito ha individuato un gruppo armato nella zona di Tlatlaya, circa 200 chilometri dalla capitale Città del Messico. La banda, secondo quanto riferito dalle autorità, avrebbe iniziato a sparare
appena avvistate le divise. Il risultato è stata una carneficina, fra le vittime c'è anche una donna, mentre fra le fila dei soldati si conta solo un ferito. Se le autorità sono restie a dare dettagli, la stampa messicana è convinta che si tratti dell'ennesimo capitolo della guerra infinita con i narcos. In particolare gli uomini armati stavano proteggendo un laboratorio clandestino di droghe sintetiche gestito dal cartello di narcotrafficanti chiamato "La Familia". Sul posto sono state ritrovate 38 armi da fuoco, fra cui 16 fucili AK-47 e una granata a frammentazione. José María Chávez Magaña, alias "El Pony", uno dei presunti capi del gruppo criminale "La Familia", è stato arrestato dai militari a Tejupilco, Stato del Messico, secondo l'agenzia di stampa Efe. Una fonte presso l'Ufficio del Procuratore Generale ha spiegato che l'indagato si trova nei locali della Viceprocura Specializzata in Investigazioni e Delinquenza Organizzata (Seido) a Città del Messico, dove viene svolto il protocollo di identificazione. Le autorità messicane non hanno specificato se i crimini sono legati a Chávez Magaña.
Nessun commento:
Posta un commento