Maxi sequestro di armi a Catania. I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno proceduto nella notte ad un vero e proprio blitz nel quartiere "Librino" eseguendo numerosi controlli nei confronti di pregiudicati ed ispezionando numerosi stabili. Nel corso delle
attività, che hanno visto l'impiego di un cospicuo numero di militari, con il supporto del servizio aereo e delle unità cinofile è stato rinvenuto, all'interno di un'intercapedine di un palazzo, ben occultato in borsoni, un vero e proprio arsenale composto da più di 50 armi da fuoco - pistole, fucili mitragliatori da guerra - e relativo munizionamento. L'operazione si inquadra in una più ampia strategia di contrasto coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e concepita a seguito dei quattro fermi operati a carico dei responsabili dell'efferato omicidio occorso giorni addietro nel quartiere, in cui fu freddato un pregiudicato, Massimiliano Di Pietro, 39 anni, e che ha ingenerato ritorsioni nei confronti dei parenti degli indagati. Lo Stato ha subito predisposto un piano per proteggere i loro familiari. È servito anche l'utilizzo di reparti di speleologi per recuperare parte delle circa 50 armi di cui era composto l'arsenale. Alcune di esse erano nascoste nelle intercapedini degli ascensori. Trovati anche due giubbotti antiproiettile. I carabinieri ora punteranno, attraverso gli esami balistici, a ricostruire la storia di ogni singola arma.
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