L'aviazione militare Usa ha dato il via a raid aerei contro le roccaforti del sedicente Stato Islamico (Isis) a Sirte, in Libia. Gli attacchi, ha affermato il dipartimento della Difesa statunitense, sono stati effettuati su richiesta del governo di unità nazionale libico,
sostenuto dall'Onu. Per la prima volta dalle operazioni del 2011, che portarono alla caduta di Muammar Gheddafi, i caccia-bombardieri americani sono tornati a colpire il territorio libico. Il Pentagono ha specificato che l'azione è stata effettuata su richiesta del governo del premier Fayez al Serraj. Lo stesso primo ministro libico ha annunciato in conferenza stampa che il governo di unità libico ha ufficialmente chiesto raid aerei americani contro l'Isis a Sirte e che gli attacchi "hanno causato pesanti perdite" al Daesh. Il governo di accordo nazionale, che ha sede a Tripoli, ha lanciato un'operazione a maggio per riconquistare Sirte che le milizie jihadiste controllano da giugno 2015. "L'Italia valuta positivamente le operazioni aeree avviate oggi dagli Stati Uniti su alcuni obiettivi di Daesh a Sirte. Esse avvengono su richiesta del Governo di Unità Nazionale, a sostegno delle forze fedeli al Governo, nel comune obiettivo di contribuire a ristabilire la pace e la sicurezza in Libia" è quanto si legge in una nota della Farnesina in cui si ribadisce che "l'Italia sostiene il Governo di Unità Nazionale guidato dal Primo Ministro Fayez al Serraj e lo incoraggia dalla sua formazione a realizzare le iniziative necessarie per ridare stabilita' e pace al popolo libico. L'Italia apprezza quindi gli sforzi che il Governo di Unità Nazionale e le forze a lui fedeli stanno conducendo per sconfiggere il terrorismo, in particolare l'operazione Bunyan al Marsous per liberare la città di Sirte da Daesh".
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