Mosul, esercito iracheno riconquista città vecchia ex roccaforte Isis

L'esercito iracheno ha annunciato di aver sottratto l'intera città vecchia di Mosul al controllo dello Stato islamico. Aver liberato l'ex roccaforte dagli jihadisti è una grande vittoria per la guerra anti-terrorismo in Iraq, ma il paese devastato dalla guerra deve ancora affrontare enormi sfide per la ricostruzione e la riconciliazione nazionale. "La riconquista della città è stata una grande vittoria nella guerra contro il terrorismo. Si è rotta la parte posteriore del gruppo terroristico, demolendo il suo califfato auto-proclamato Stato islamico in Iraq e in Siria", ha detto all'agenzia Xinhua Abdullah al-Juburi, un ufficiale dell'esercito iracheno. Mosul, la capitale della provincia settentrionale di Ninive e la seconda più grande città dell'Iraq, è stata liberata dalle forze irachene e della coalizione guidata dagli Stati Uniti, dopo una feroce battaglia durata nove mesi per cacciare lo Stato islamico, che ha usato la città come capitale di fatto. Fu a Mosul che il leader Abu Bakr al-Baghdadi, ucciso durante un raid vicino Raqqa, aveva dichiarato nel 2014 la creazione dello Stato Islamico (Daesh), un Califfato a cavallo tra Siria e Iraq. I combattenti curdi peshmerga, i leader tribali arabo sunniti e i miliziani sciiti, sostenuti dai caccia della coalizione sotto comando americano, sono stati coinvolti nella lunga battaglia. La caduta della città simboleggia il crollo della parte irachena del Califfato. La vittoria a Mosul ha aprto le porte alla ricostruzione nazionale, come desiderato dalla maggior parte degli iracheni dopo aver sofferto anni di violenza, guerra e distruzione. Tuttavia, a causa delle influenze di molte potenze regionali ed estere, nonché le profonde fratture tribali, il paese dovrà affrontare enormi sfide nella sua lunga strada per la riconciliazione.

Via: Xinhuanet

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