Foggia, agguato in strada per ammazzare testimoni e boss: 4 morti

Quattro persone sono state uccise da colpi di arma da fuoco in un agguato avvenuto sulla Sp 272 nei pressi della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis (Foggia). L'agguato ad un presunto boss e al cognato è costato la vita anche a due fratelli, contadini
incensurati del posto, testimoni involontari dell'omicidio. L'obiettivo del commando era Mario Luciano Romito, 50enne di Manfredonia, ritenuto dagli inquirenti uno degli esponenti di spicco dell'omonimo clan che negli ultimi anni si è contrapposto a quello Libergolis nella cosiddetta faida del Gargano. Con lui, a bordo di un Maggiolino, c'era il cognato, Matteo De Palma, che gli faceva da autista, anche lui morto all'istante. Romito viaggiava con il cognato sull'auto quando è stato affiancato da una vettura con almeno 4 persone a bordo che hanno aperto il fuoco con kalashnikov e fucili da caccia. I due contadini uccisi perché testimoni del duplice omicidio sono Luigi e Aurelio Luciani, rispettivamente di 47 e di 43 anni. Erano a bordo di un Fiorino pick-up e dopo il duplice omicidio avvenuto sotto i loro occhi, sono fuggiti ma sono stati inseguiti e costretti a fermarsi. Uno dei due fratelli è sceso dal mezzo ed avrebbe tentato di fuggire a piedi ma dopo aver percorso pochi metri è stato raggiunto dai killer e ucciso. Il suo corpo è stato trovato a ridosso dei binari ferroviari. Nel Fiorino sono stati trovati attrezzi utilizzati per coltivare la terra. Le due auto distavano 300-400 metri l'una dall'altra. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri che stanno indagando. Secondo gli investigatori, l'agguato sarebbe la risposta al duplice omicidio, avvenuto nel maggio scorso, di Antonio Petrella e del nipote Nicola Ferrella, uccisi a colpi di Ak-47 nel mercato di San Marco.




Nessun commento:

Posta un commento