Siracusa, 29 nov (Corriere della Sera) - Ci sarebbe un unico movente economico nella ricostruzione dei diversi delitti attribuiti a Giuseppe Raeli, il pensionato 69enne accusato di essere il cosiddetto «mostro di Cassibile», autore di 5 omicidi, 4 tentati omicidi e un episodio di minaccia a mano armata, tutti avvenuti tra il 1998 ed il 2009. Il killer prima di sparare e uccidere tendeva alle sue vittime delle trappole che le costringeva a venire allo scoperto per diventare dei comodi bersagli: tronchi o grossi massi lungo la strada per fermare le auto, cancelli chiusi con del filo di nylon in modo tale da obbligare la vittima designata ad uscire dall’abitacolo ed esporsi ai colpi, incendi appiccati ai mezzi o colpi di fucile contro finestre e facciate per far venir fuori i proprietari da casa. Inoltre gli agguati venivano tesi rimanendo al riparo dietro muretti o fitte sterpaglie in zone che comunque consentivano al presunto assassino sempre delle comode vie di fuga, attraverso quelle campagne che l’uomo conosceva assai bene per via del suo lavoro di «palista»: puliva infatti i terreni con la pala meccanica e poi rivendeva la legna da ardere. Secondo gli investigatori l'uomo avrebbe sempre sparato per motivi di interesse, anche per crediti di poche centinaia di euro, che le vittime non gli avrebbero saldato.
Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/
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