Il Tribunale civile di Roma ha condannato Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro a risarcire per circa un milione di euro i familiari di Marta Russo, la studentessa uccisa all'età di 22 anni il 9 maggio 1997 mentre con un'amica camminava per i viali interni dell'università.
Il giudice della XIII sezione, Roberto Parziale, ha deciso anche che La Sapienza non può essere ritenuta responsabile della morte della giovane, contrariamente a quanto sostenuto dalla sua famiglia. Delusione da parte di Andrea Barenghi che ha difeso la famiglia della studentessa assassinata nel procedimento civile. "I giudici sono stati molto restrittivi - afferma all'ADNKRONOS il legale - perché hanno sostenuto che non si può chiedere ad una università di sorvegliare ogni singolo angolo e che è economicamente impensabile". Secondo il prof. Barenghi c'erano motivi legittimi per ottenere una condanna de La Sapienza. "Erano emersi fatti - spiega ancora - che avevano segnalato come all'università si fosse sparato altre volte. Insomma non era la situazione del pazzo occasionale che sparava". I due assistenti universitari nel dicembre del 2003 furono condannati a titolo definitivo dalla Cassazione rispettivamente a cinque anni e quattro mesi di reclusione e a quattro anni e due mesi. Scattone è accusato di omicidio colposo e Ferraro di favoreggiamento.
Fonte: AdnKronos
Nessun commento:
Posta un commento