Caso Claps: Restivo condannato a 30 anni ma s'indaga ancora

Trent'anni di reclusione per Danilo Restivo. Lo ha deciso il Gup di Salerno, Elisabetta Boccassini, dopo circa 5 ore di camera di consiglio, chiudendo cosi' il processo con rito abbreviato. Fu lui ad uccidere la studentessa il 12 settembre 1993 a Potenza, nella chiesa della Santissima Trinita' nel cui sottotetto, 17 anni dopo, e' stato trovato il cadavere quasi mummificato della vittima. Il corpo era sotto un cumulo di calcinacci e fogliame, a scoprirlo tre operai impegnati in lavori di sistemazione del sottotetto. E' un giudizio di primo grado, e la difesa dell'uomo, oggi 38enne e detenuto in Inghilterra dove sta scontando la condanna all'ergastolo per l'omicidio della vicina di casa Heather Barnett, ha gia' preannunciato ricorso in appello. Per la madre di Elisa, Filomena Iemma, in aula con i figli Gildo e Luciano, "giustizia e' stata fatta", anche se forse non tutta la verita' e' saltata fuori. Intanto la Procura sta effettuando delle indagini sugli aspetti collaterali della tragica vicenda, a cominciare dal ritrovamento del cadavere avvenuto in tempi precedenti al 17 marzo 2010 ma mai comunicato alle autorità. In questo filone di indagini sono stati intercettati i sacerdoti della chiesa potentina, oggetto delle critiche della famiglia Claps per tutto quanto è avvenuto in questi lunghi 17 anni.

Fonti varie

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