Una nuova presunta notizia si è aggiunta ieri alla ridda di voci sugli attacchi che negli ultimi tempi hanno preso di mira i vertici dell'Isis in Iraq. Il ministero della Difesa iracheno ha annunciato, infatti, che il numero due dello Stato islamico, Abu Alaa al Afri, è stato ucciso
in un raid della coalizione internazionale a guida americana nel nord dell'Iraq, dopo avere assunto ad interim la guida dell'organizzazione in seguito al ferimento in un precedente attacco del Califfo Abu Bakr al Baghdadi. Secondo un comunicato del ministero della Difesa, Al Afri - un cittadino iracheno che ha assunto questo nome abbandonando quello originario di Abderrahman Mustafa - è stato colpito insieme ad altri dirigenti dello Stato islamico in un bombardamento durante una riunione nella moschea di Ukhuwa a Tel Afar, una cittadina a Nord-Ovest di Mosul, la "capitale" del Califfato in Iraq. Il comando centrale americano ha invece precisato che gli aerei della coalizione "non hanno colpito la moschea" di tel Afar e che gli Usa non sono in grado di confermare le informazioni. Il presunto numero 2 dell'Isis, ha detto infine all'agenzia Ap anche un portavoce del ministero degli Interni iracheno, si trovava nella moschea presa di mira, ma non è possibile sapere se sia stato ucciso, o anche solo ferito. Il Dipartimento di Stato Usa aveva inserito il nome di Al Afri nella lista dei terroristi più ricercati.
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