"Sono passati 35 anni da quando una terribile esplosione alla stazione di Bologna provocò la morte di ottantacinque persone e il ferimento di altre duecento, distruggendo affetti, progetti e speranze. L'attentato del 2 agosto del 1980 fu il culmine sanguinoso di una strategia stragista, mirante a scardinare la democrazia e le conquiste sociali dell'Italia repubblicana". E' quanto ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Presidente della Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi. "La reazione degli italiani - ha continuato il Capo dello Stato - a partire dalla città di Bologna, fu decisa e compatta, con grande forza e dignità. E rappresentò, ancora una volta, l'argine più robusto contro ogni tentativo di destabilizzazione. Dopo lunghi anni di indagini difficili, contrassegnate da reticenze e tentativi di depistaggio, la magistratura, sostenuta dall'impegno e la tenacia dell'Associazione dei familiari delle vittime, ha concluso il suo iter processuale, pronunciando una sentenza definitiva. Su quella tragica vicenda permangono però ancora angoli bui, specie per quanto riguarda mandanti ed eventuali complici. L'auspicio è che la verità possa emergere nella sua interezza: la vostra battaglia, che riguarda anche l'introduzione del reato di depistaggio, costituisce un'importante risorsa". "L'Italia ha il dovere di non dimenticare quella strage e quelle vittime innocenti che fanno ormai parte integrante della memoria nazionale. In questo giorno di ricordo e di raccoglimento per l'Italia intera, desidero far giungere la solidarietà alla città di Bologna, saldo presidio di democrazia. Ai familiari delle vittime - ha concluso Mattarella - va la mia sincera partecipazione a un dolore immenso, che il trascorrere degli anni non può cancellare".
Fonte: Quirinale
Immagine: ANSA
Nessun commento:
Posta un commento