Beirut, forze turche avanzano nel nordest: esercito siriano al confine

La Turchia ha lanciato un'offensiva nella Siria nord-orientale, scatenando attacchi aerei e sbarramenti di artiglieria contro le forze curde appoggiate dagli Usa che controllano la regione. Le riprese video hanno mostrato civili in fuga dalle città con colonne di fumo
che si alzano sullo sfondo e scie di jet visibili nel cielo. Attivisti e osservatori affermano che centinaia di civili sono stati uccisi finora. Intanto, le prime truppe di Damasco sono entrate a Tal Tamr, cittadina siriana a una ventina di km dal confine turco, per "contrastare l'aggressione della Turchia": lo afferma l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, senza fornire altre precisazioni. Sana dice che però la popolazione locale ha dato il benvenuto ai soldati, schierati dal governo siriano in seguito all'inedito accordo di ieri con le milizie curde per contrastare l'offensiva turca. La Turchia dice che sta cercando di stabilire una zona cuscinetto profonda 32 miglia (32 km) lungo il confine per proteggere il paese dalla minaccia di ciò che dice che siano gruppi terroristici curdi e Isis. Spera anche di reinsediare i rifugiati siriani nella zona. Damasco sta usando gruppi jihadisti dichiaratamente legati all'organizzazione terroristica al Qaida per fare la guerra alle forze curde nel Nord-est siriano. A provarlo è lo stesso gruppo che si fa chiamare Ahrar al Sharqiya che oggi afferma di far parte dell'Esercito Nazionale Siriano (Nsa), un'accozzaglia di brigate di ribelli siriani creata da Ankara non più tardi di due mesi fa in vista dell'attacco di questi giorni. Mentre il presidente americano Donald Trump ha inviato segnali contrastanti sull'invasione turca e il dipartimento di stato è rimasto in silenzio, i politici di entrambe le parti hanno promesso di infliggere gravi sanzioni alla Turchia. "L'approccio mostrato dalla Russia non sarà un problema a Kobane" per il nostro attacco. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nel suo primo commento sull'intesa raggiunta dai curdi con il regime siriano con la mediazione russa per difendersi dall'offensiva di Ankara partita il 9 ottobre scorso. Le conseguenze dell'operazione militare voluta dal presidente Erdogan sono già devastanti: migliaia di sfollati in fuga e il risorgere delle residue forze jihadiste dell'ex Stato Islamico, tenuto sotto controllo finora proprio dai curdi. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha invitato la Turchia ad agire con moderazione e "garantire che i guadagni ottenuti nella lotta contro lo Stato islamico non siano messi a repentaglio".

Fonte: The Guardian
Via: RaiNew24
Foto: Aljazeera

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