Afghanistan: atteso il rientro delle salme dei due militari italiani.

Piange, l'alpino che porta la bara. Una bara avvolta nel tricolore. Una scena vista, purtroppo, ormai decine di volte. A Camp Arena, Herat, il quartier generale dei militari italiani in Afghanistan, e' il giorno del dolore. Il sergente Massimiliano Ramadu', 32 anni, e il caporalmaggiore
Luigi Pascazio, di 25, sono stati uccisi a bordo di un Lince - che fino a ieri sembrava indistruttibile ma che i talebani sanno ora come neutralizzare: basta aumentare la quantita' di esplosivo - e i loro compagni li piangono. Li hanno vegliati per tutta la notte nella camera ardente, poi c'e' stata la messa e, infine, l'imbarco sul C-130. Le due bare, avvolte nella bandiera italiana, sono state portate a spalla dai loro commilitoni del 32/o reggimento Genio della Taurinense: i cappellani le hanno benedette e un picchetto del 2/o reggimento alpini ha reso gli onori. Una cerimonia triste. C'erano, tra gli altri, l'ambasciatore italiano a Kabul Claudio Glaentzer e il generale Claudio Berto, comandante della Taurinense e del contingente italiano, il piu' direttamente toccato dal duplice lutto. Stamattina l'arrivo delle salme a Ciampino e l'autopsia. Giovedi' i funerali, nella basilica di S. Maria degli Angeli a Roma e, poi, nei rispettivi comuni di residenza: sempre giovedi' a Cisterna di Latina per Ramadu' e venerdi' a Bitetto (Bari) per Pascazio. Del caporalmaggiore ucciso parlano oggi i genitori, i quali sperano ''che il suo sacrificio non sia stato vano ma che possa essere utile. Lui amava la divisa - fanno sapere attraverso un amico di famiglia -, credeva in quello che faceva ed e' andato in missione di pace perche' credeva in questo lavoro''. In Italia e' invece gia' arrivato intorno alle 11.30 con un Falcon 900 dell'Aeronautica il caporalmaggiore Gianfranco Scire', 28 anni, che ha riportato 'solo' una frattura alla tibia sinistra.

Fonte: ANSA

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