Non rilasciavano gli scontrini per l'ingresso alla piscina comunale e l'acquisto di accessori per il nuoto. Arrestate sei persone ieri mattina a Busto Arsizio, in provincia di Varese, per peculato. Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine, i sei, dipendenti della piscina comunale "Manara", avrebbero intascato i soldi dei clienti della piscina. Il denaro sarebbe finito in una sorta di "fondo comune" per l'acquisto di beni e la somma sottratta alla casse comunali ammonterebbe a 73mila euro. L'operazione è stata messa in atto dai carabinieri di Busto Arsizio. La direzione dell'Agesp Servizi Srl, società a capitale pubblico proiprietaria della piscina, è estranea ai fatti e ha collaborato attivamente con gli investigatori. I sei dipendenti, incensurati, dovranno rispondere del reato di concorso in peculato continuato dal momento che il metodo sarebbe stato escogitato a partire dal 2007. Le indagini, iniziate in seguito alle segnalazioni di alcuni clienti accortisi delle "anomalie", sono state coordinate da Nadia Calcaterra, sostituto Procuratore del Tribunale di Busto Arsizio. I sei si trovano attualmente agli arresti domiciliari. Agesp Servizi ha già fatto sapere di avere intenzione di costituirsi parte civile. Nel caso in cui le accuse fossero confermate avvierà un'azione legale per farsi restituire quanto sottratto.
Nessun commento:
Posta un commento