Si complica la situazione per i due marò italiani. Il governo indiano non ha ancora deciso se consentire alla Nia, la polizia investigativa indiana, di procedere contro Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in base al "Sua Act", la speciale legge marittima che prevede la pena di morte in caso di omicidio, ma lo farà "in due o tre giorni". Lo ha reso noto il ministro dell'Interno indiano, Sushil Kumar Shinde, all'indomani del vertice di governo proprio sulla delicata questione. La Sua act è una legge antiterrorismo che consente alla polizia indiana di estendere le sue azioni oltre le acque territoriali indiane. Secondo indiscrezioni di stampa, la Nia potrebbe chiedere la pena di morte ma poi potrebbe rinunciarci, chiamando in causa l'impegno del governo indiano con l'Italia a non applicarla. I due soldati sono accusati di aver ucciso due pescatori indiani nel corso di un azione anti-pirateria. Secondo l'Hindustan Times Girone e Latorre potrebbero dovere affrontare un processo in base ad accuse che prevedono la pena di morte. Soltanto ieri l'India aveva assicurato all'Italia che la vicenda dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone "non rientra nei casi in cui si può applicare la pena di morte". A dichiararlo era stato il ministro degli Esteri di New Delhi, Salman Khurshid, rivolgendosi al collega degli Interni, Sushil Kumar Shinde, come riferisce la tv Cnn-Ibn.
Fonte: TMNews
Via: TGCom
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