Il nuovo porto carbonifero si farà, nonostante i rischi per la Grande barriera corallina. Le autorità australiane che presiedono al parco marino hanno dato il via libera all'espansione del sito industriale di Abbott Point, progetto che prevede lo sversamento di oltre tre milioni di metri cubici di materiale proprio nella baia, non lontano dai tesori naturalistici del più importante reef del mondo. La decisione, venuta da chi tutela la Barriera, ha suscitato le ire delle associazioni ambientaliste e non è servita a scongiurare il via libera ai lavori neppure una lettera firmata da 240 autorevoli scienziati marini. Anche prima di questa decisione l'Unesco stava valutando di inserire la Grande barriera corallina australiana tra i siti del Patrimonio mondiale che sono a rischio. Ora, forse, ci sarà un'accelerazione in questo senso. Abbot Point è il porto carbonifero più settentrionale nelle profonde acque dell'Australia, situato a 25 km a nord di Bowen, Queensland. L'espansione del porto di Abbot è stata approvata dal governo nazionale liberale lo scorso 11 dicembre, e diventerà una delle porte di carbone più grandi del mondo. La costruzione di questo porto comporterà il dragaggio 3 milioni di metri cubi di fondale. Il porto sarà costruito a soli 50 km a nord di magnifiche isole Whitsunday. Proprio dietro al porto vi è una spiaggia in cui nidificano le tartarughe verdi e piatte, specie in via di estinzione.
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