Filippo De Cristofaro, il milanese condannato all'ergastolo perché ritenuto il responsabile dell'omicidio della skipper marchigiana Annarita Curina, è evaso dal carcere di Livorno. L'uomo non sarebbe rientrato nel penitenziario dopo un permesso di tre giorni. De Cristofaro era già evaso sette anni fa dal carcere milanese di Opera: un mese dopo venne rintracciato in Olanda, a Utrech. Filippo De Cristofaro, ribattezzato anche il "Rambo dei mari", venne catturato nel 1988 in Tunisia mentre cercava di fuggire verso il deserto in sella ad un cavallo. Estradato in Italia, sostenne la sua innocenza dichiarando che ad uccidere la skipper era stata Diana Beyer, all'epoca diciassettenne, amante olandese mossa da gelosia nei confronti della vittima. L'uomo tuttavia non fu creduto e venne condannato all'ergastolo. Nell'estate del 1988, il "giallo del Catamarano", un delitto efferato seguito da una fuga senza speranze degli assassini, occupò le cronache per mesi. De Cristofaro e la Beyer avevano affittato il catamarano di Annarita Curina per le vacanze, ma il vero piano dei due amanti era di impadronirsi dell'imbarcazione per poi fuggire in Polinesia. Il 10 giugno Diana, che secondo i giudici agisce spinta dall'amante italiano, pugnala la Curina a un fianco, mentre De Cristofaro finisce la vittima a colpi di machete. Il cadavere della skipper verrà ripescato il 28 luglio 1988 al largo di Senigallia, mentre a bordo dell'imbarcazione è già salito un amico olandese della coppia, Pieter Gronendijk, in seguito condannato per il furto del natante. I due olandesi e l'italiano saranno poi rintracciati dalla polizia in Tunisia. Processata dal tribunale dei minori, il 17 dicembre 1988, la Beyer sarà condannata a sei anni e sei mesi di carcere. De Cristofaro ebbe invece 30 anni in primo grado, pena tramutata nell'ergastolo in appello e in Cassazione, il 5 giugno 1991.
Via: L'Unità
Foto dal web
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